Sul luogo di un preesistente sacello dedicato allo Spirito Santo sorse, negli anni immediatamente successivi al 1586, il convento con l’annessa chiesa di S. Anna. Dopo alcuni anni dalla sua fondazione, fu donato da Camillo Rubini un pezzo di monticello, attiguo al muro del convento, con grande soddisfazione dei frati. Fu lo stesso Pontefice Sisto V che concesse ai frati Cappuccini, con bolla papale di quell’anno, di organizzare il complesso religioso sul colle Messano o “colmello di S. Anna”. L’11 ottobre 1592 si consacrò la chiesa dedicandola allo Spirito Santo.

Nel 1650 il convento contava quattordici celle, due infermerie, oltre ad altri luoghi comuni: vi abitavano normalmente dieci frati. I religiosi poterono condurre vita tranquilla fino al 1769 quando per decreto della Repubblica Veneta il convento venne chiuso e trasferito in proprietà del Comune nel 1775. Dopo un periodo di utilizzo da parte di privati, nel 1804 si propose di donare l’intero complesso ad Antonio Canova. L’idea non ebbe seguito e il convento tornò a ricoprire funzioni secondarie di lazzaretto, di caserma e di ricovero per i poveri.

Dopo un secolo e mezzo di alterne vicende e di semiabbandono, il vecchio convento poté alla fine ritrovare la primitiva e più consona destinazione con il ritorno dei Cappuccini avvenuto il 14 novembre 1928; allora assunse la denominazione di S. Anna da un altare che esisteva nella chiesa. In seguito alle disposizioni napoleoniche, che imponevano il trasferimento dei cimiteri al di fuori dei centri urbani, il “belvedere” del convento fu utilizzato come area sepolcrale e i frati ne divennero i custodi.

Da allora illustri personaggi della vita asolana vennero a riposare per sempre in quest’eremo addormentato tra il verde silenzioso; tra essi Pacifico Scomazzetto, Vittor Luigi Paladini, e in tempi più recenti Manara Valgimigli, l’attrice Eleonora Duse e da ultima la viaggiatrice Freya Stark. Il 14 agosto 1953 il Comune di Asolo donò al convento il terreno dell’orto già in nostro uso e in uso perpetuo il bosco che circonda il piccolo cimitero di Sant’Anna.

La chiesetta, dedicata allo Spirito Santo e consacrata l’11 ottobre 1592, profuma, come l’abitazione dei frati, di semplicità e di essenzialità francescana, e ripete lo schema lineare delle antiche chiese cappuccine: un vano rettangolare, travature scoperte, un piccolo presbiterio con l’altare maggiore, e dietro, completamente separato, un modestissimo coro per i religiosi. All’esterno, la facciata della chiesa, nuda e semplice, è preceduta da un erboso sagrato, raccolto e solenne pur nella sua ristrettezza e umiltà, al quale si sale dalla via sottostante per una gradinata di pietra grezza. E questo concorre a dare alla stessa facciata un particolare risalto e a farla spiccare nell’azzurro del cielo.

Dal 1966 alla fine degli anni ottanta il convento di Asolo fu sede del centro regionale dell’Ordine Francescano Secolare (O.F.S.) e, successivamente, dopo un radicale restauro, fu riservato anche a “casa di preghiera”.

S. Anna e tomba E. Duse e F. Stark
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