Definita da Giosuè Carducci la Città dei cento orizzonti, Asolo è uno dei centri storici più suggestivi d’Italia.

Raccolta entro le antiche mura che si diramano dalla Rocca, fortezza del XII° secolo, conserva in ogni scorcio testimonianze della sua millenaria storia.
Luogo di fascino sui dolci colli asolani, Asolo fu meta di poeti e scrittori, artisti e viaggiatori, che qui trovarono ispirazione ed armonia.
Tra questi il poeta inglese Robert Browning, la Divina del teatro Eleonora Duse, il compositore Gian Francesco Malipiero, la scrittrice e viaggiatrice inglese Freya Stark.
Una visita ad Asolo permette di conciliare il gusto per la storia e la cultura con i piaceri della tavola. Nelle osterie, nei ristoranti, nei caffè e nelle enoteche che si affacciano sui caratteristi portici e sulle piazze si possono gustare ottimi piatti preparati con i migliori prodotti locali e legati alla tradizione culinaria veneziana, come gli sfiziosi cicchetti . Il tutto accompagnato da un frizzante calice di Asolo Prosecco Superiore DOCG, eccellenza della nostra terra.

La storia di Asolo

La favorevole posizione e la felicità del clima fecero di Asolo un centro abitato fin dall’epoca preistorica, e in seguito un importante insediamento dei Veneti. Acelum, l’Asolo Romana attraversò un periodo di grande crescita: la città, che divenne anche municipium, si sviluppò soprattutto tra I sec. a.C. e I sec. d.C. Resti e reperti archeologici – raccolti in un’apposita sezione del Museo civico – documentano la presenza di Terme, di un Acquedotto, un Foro e un Teatro a testimonianza dell’importanza di Asolo in epoca romana. Antichissimo centro cristiano, già nel VI sec. ebbe un vescovo e mantenne la sede episcopale fino al 969 quando divenne feudo del vescovado di Treviso. A periodi alterni tra XI e XIV sec. conobbe l’egemonia di diverse potenti famiglie (Tempesta, Ezzelini, da Camino, Scaligeri, Carraresi) e, infine, di Venezia.

A partire dalla fine del ‘300 con la dominazione veneziana, la città entrò in una fase di grande splendore: nel 1489 Venezia investì della Signoria di Asolo Caterina Cornaro, ex regina di Cipro, che diede vita ad una sfarzosa corte rinascimentale di artisti, letterati e poeti, lasciando un’indelebile impronta nell’arte e nell’ideale stesso della città. Venezia diede ad Asolo un importante riassetto urbano e la legò a sé e alla propria aristocrazia in maniera imprescindibile fino alla caduta della Serenissima. “Asolo è Venezia e Venezia è Asolo” si dice da queste parti, a sottolineare un’affinità di atmosfera che si manifesta nell’architettura come nello spirito. Nel 1797 vi fece il suo ingresso Napoleone. Nell’Ottocento con la dominazione austriaca Asolo fu interessata da riforme delle istituzioni civili e da un programma di opere pubbliche, come ad esempio la ristrutturazione del teatro Duse. Infine nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Curioso scrigno dei fatti della storia asolana del XIX sec. è l’antico orologio a pendolo nascosto dietro il bancone di un’enoteca in via Browning, in prossimità del Teatro dei Rinnovati: qui vi sono annotate le date della storia cittadina a partire dagli inizi dell’Ottocento.

I personaggi

Il fascino dell’arte, la magia del paesaggio, l’ideale di un rifugio perfetto del corpo e dell’anima hanno attratto ad Asolo molti personaggi celebri che in epoche diverse l’amarono e vi abitarono.

Furono soprattutto tre donne Caterina Cornaro, Eleonora Duse, Freya Stark ad avere un legame intenso con la città. Viaggiatrici, intraprendenti, anticonformiste ed intellettuali di fama internazionale contribuirono a determinare l’immagine stessa di Asolo come ideale di bellezza e di luogo d’elezione.

Caterina Cornaro, ex regina di Cipro, in esilio ad Asolo dal 1489, seppe creare nel Castello che ancora oggi porta il suo nome, una splendida corte rinascimentale. Eleonora Duse, divina del teatro internazionale veniva a riposarsi ad Asolo dalle fatiche del palcoscenico e scelse anche di esservi sepolta. Freya Stark, esploratrice, scrittrice e fotografa, ebbe Asolo come meta privilegiata per il ritorno dai suoi viaggi e anch’essa ebbe sepoltura qui, nel cimitero di S.Anna.

La nave si stava facendo strada costantemente attraverso piccole onde che la schiaffeggiavano e poi sfrigolavano come acqua

Numerosa, comunque, è la schiera di artisti ed intellettuali che dimorarono o furono sedotti da Asolo:
Pietro Bembo scrisse gli “Asolani” proprio negli anni del soggiorno presso la Regina Cornaro; la natura in cui è immersa rivive nei dipinti di Giorgione, di Lotto, di Bassano; la grazia del paesaggio ispirò il genio di Palladio, Massari, Canova; Giosuè Carducci la definì “la città dai cento orizzonti”; il poeta Robert Browning raccontò nei suoi versi l’essenza del vivere “Asolando”, Gian Francesco Malipiero compose i “Poemi asolani” per pianoforte.

Soprattutto tra ‘800 e ‘900 Asolo sembra affermare il suo carattere di luogo di bellezza, di residenza privilegiata e tradizione culturale, attraendo personalità illustri, intellettuali ed artisti, italiani e stranieri: tra essi Eugene Benson, Henry James e Carlo Scarpa, Marius Pictor, Filippo De Pisis, Igor Strawinsky, Hernest Hemingway.

Eleonora Duse


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ELEONORA DUSE nacque nel 1858 a Vigevano da una famiglia di artisti girovaghi, Vincenzo (Alessandro il nome d’arte) Duse, originario di Chioggia, e Angelica Cappelletto. Calcate le scene già in tenera età accanto ai genitori, diede prova di talento nel 1873 interpretando all’Arena di Verona il ruolo di Giulietta.

Dopo aver fatto parte di varie compagnie, ne formò una con la famosa Giacinta Pezzana assieme alla quale nel 1877 a Napoli mise in scena con successo il dramma di Emile Zola Teresa Raquin.

Separatasi ben presto dal marito, l’attore Tebaldo Marchetti (in arte Tebaldo Checchi) dal quale ebbe la figlia Enrichetta, tra il 1885 e il 1904 visse due grandi passioni che ebbero importanti riflessi anche nella sua vita artistica: Arrigo Boito, poeta e librettista di Verdi, e Gabriele D’Annunzio che sostanzialmente iniziò proprio con Eleonora Duse la sua produzione teatrale (Sogno di un mattino di Primavera, Gioconda, Gloria, La Città Morta, Francesca da Rimini).

Nel 1909, a 51 anni, lasciò improvvisamente le scene, ma ciò non le impedì di lavorare al suo unico film, Cenere (1916) tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Deledda. Nel 1921 rientrò proponendo il suo nuovo repertorio con pezzi di Ibsen e D’Annunzio (La donna del mare, La città morta, Gli spettri), di Marco Praga (La porta chiusa) e di Tommaso Gallarati Scotti (Così sia). Nel 1923, pure malferma di salute, iniziò una nuova tournée negli Stati Uniti dove, a Pittsburg, si spense nell’aprile del 1924.

Pietro Bembo


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PIETRO BEMBO (1470-1547), di nobile famiglia veneziana, fu avviato dal padre agli studi umanistici perfezionati a Messina alla scuola di greco di Lascaris. Tornato a Venezia collaborò al programma editoriale-culturale di Aldo Manuzio. Ricoprì importanti cariche pubbliche diventando nel 1530 storiografo ufficiale della Repubblica Veneta e nel 1539 cardinale. Cugino di Caterina Cornaro venne ad Asolo nel 1495 per le nozze della damigella della Regina.

Nessuna oscurità si sarebbe mai posata su quelle Il soggiorno in questa città gli ispirò l’ambientazione degli Asolani (1505), dialoghi in tre libri, alternanti prosa e versi, in cui propone l’idea di un amore spirituale, desiderio contemplativo di bellezza.
La sua fama è però legata alle Prose della volgar lingua (1525) , opera che affermò l’esemplarità degli autori trecenteschi (soprattutto Tetrarca e Boccaccio) e che diede origine alla questione della lingua.

Caterina Cornaro


Regina Cornaro Asolo

CATERINA CORNARO nacque nel 1454 nel Palazzo di San Cassiano sito in Venezia sul Canal Grande dal nobile cavaliere Marco Cornaro e da Fiorenza Crespo. Il casato dei Cornaro (o Corner), che nel 1365 aveva raggiunto il dogado con l’ottantenne Marco, traeva ricchezza e potere dai fiorenti commerci con tutto il Levante, e in particolare con l’isola di Cipro, dove i vari rami della famiglia possedevano ampie tenute e piantagioni e avevano instaurato stretti legami, anche economici, con la casa regnante dei Lusignano (della casa reale di Borgogna), subentrata nel 1192 ai Cavalieri Templari nel governo dell’isola.

Sia lo zio di Caterina, Andrea, che il padre Marco erano frequentatori, e finanziatori, abituali della corte di Nicosia: grazie all’appoggio veneziano Giacomo II Lusignano detto “Il Bastardo” aveva conquistato il trono e Andrea stesso aveva prestato cospicue somme di denaro al re perché potesse fronteggiare la minaccia turca. Inoltre pare che sia stato proprio lo zio Andrea a proporre al re un matrimonio con la nipote Caterina, prospettando il vantaggio di un legame matrimoniale con una figlia di Venezia.

Andata sposa per procura al re di Cipro con una fastosa cerimonia a Venezia (1468), dopo esser stata “adottata” dalla città, Caterina raggiunse solo nel 1472 il marito nell’isola, dove venne incoronata “Regina di Cipro, Gerusalemme e Armenia”. Morti Giacomo II 1473 e il figlioletto Giacomo III nel 1474, Caterina Cornaro governò Cipro fino al 1489 quando, per le mire veneziane, fu costretta a cedere il regno alla Serenissima ottenendo in cambio il dominio sulla terra di Asolo. Qui la regina dimorò nella fortezza del Castello, diventato luogo di incontro di artisti, personaggi illustri (alla corte asolana Pietro Bembo ambientò le conversazioni d’amore degli Asolani). Tra il 1491 e il 1493 si fece costruire e decorare ad Altivole, ai piedi delle colline asolane, una villa di campagna denominata dal Bembo il Barco. Dopo aver trascorso gli ultimi anni tra Asolo e i palazzi di Venezia, nel 1510 la regina si spense nel Palazzo di San Cassiano.

Robert Browing


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ROBERT BROWNING, (Londra 1812-Venezia 1889).  Già autore dei versi Pauline (1833) e Paracelsus (1835) nonché della tragedia storica Strafford (1837), giunse per la prima volta in Italia nel 1838 per studiare sul posto l’ambientazione del suo poema intitolato Sordello.

Andò così a Trieste, Venezia, Treviso, Bassano, Asolo, Vicenza, Padova e la sua prima visita ad Asolo gli ispirò la tetralogia drammatica di Pippa Passes (1841). Alla fine del 1846 il poeta è nuovamente in Italia prima a Pisa, poi a Firenze dove rimase quindici anni accanto alla moglie, la poetessa inglese Elisabeth Barrett.

Nel 1861, alla morte della consorte, tornò in Inghilterra con il figlioletto Pen, ma fece ritorno in Italia parecchie volte dal 1878 sul lago di Como, a Fiera di Primiero e soprattutto ad Asolo e a Venezia, i luoghi della sua ispirazione giovanile. Nel dicembre 1889 uscì il suo ultimo poema, Asolando, dedicato all’amica asolana Caterina Bronson. Si spense poco dopo a Venezia il 12 dicembre 1889 nel palazzo Rezzonico acquistato dal figlio alcuni anni prima.

Freya Stark


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FREYA STARK, esploratrice e scrittrice, nacque a Parigi nel 1893. I genitori, entrambi inglesi, la fecero crescere tra Francia, Inghilterra e Italia. Da bambina visse per lungo tempo ad Asolo, poi nel 1911 andò a studiare al Bedford College, ma le tragiche vicende della guerra la riportarono in Italia come crocerossina sul Carso. Sentendo il fascino delle terre lontane iniziò a studiare l’arabo fin dal 1927 che accompagnò con frequenti viaggi in Vicino e Medio oriente.

Ottenne i primi contatti con la Royal Geographical Society che nel 1933 le conferì il Back memorial Prize per i contributi cartografici e i viaggi in Luristan. Seguirono anni di successi letterari, collaborazioni con il governo britannico, la BBC e la Royal Asia Society.

Durante la seconda guerra mondiale era nello Yemen, a 76 anni partì per la Persia e poi per l’Afghanistan e l’Irak. Nel 1972 la sua vita spericolata le regalò l’onore di essere nominata dalla Regina d’Inghilterra “Dame Freya Stark”. Compì la sua ultima spedizione a 88 anni in nepal per poi rifugiarsi nella sua casa ad Asolo dove morì a cent’anni nel 1993.

Gianfrancesco Malipiero


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Il musicista GIANFRANCESCO MALIPIERO nacque a Venezia il 18 marzo 1882. Condusse i suoi studi tra Parigi e Berlino dove venne in contatto con le espressioni musicali contemporanee ed assimilando le influenze di Debussy, Ravel, Stravinskij.

Trascorse la sua vita tra Roma e il Veneto, insegnando in diversi istituti. Nel 1939 divenne direttore del Conservatorio di Venezia. Conobbe Asolo nel 1910 e attratto dalla bellezza del luogo e dalla ricerca di un rifugio per sfuggire al chiasso cittadino vi rimase fino alla morte. Fu così legato alla cittadina da ricordarla in un suo scritto La pietra del bando, stampato nel 1945 e successivamente ristampato nel 1990.

Compositore prolifico, tra le sue opere si ricordano Poemi Asolani, Torneo notturno (1931), I capricci di Callot (1942) e Uno di dieci (1970). Dal 1925 fino alla morte ricoprì la carica di Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti che gli permise di occuparsi della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale di Asolo. Morì a Treviso nel 1973 e fu sepolto nella tomba da lui stesso ideata situata in fondo al giardino della sua casa sita in via Foresto Vecchio.

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