Il complesso che si trova in località Pagnano ai piedi del colle di Asolo, si compone di un’officina fabbrile, di un edificio retrostante di servizio e dell’abitazione. Il complesso, ora di proprietà della Amministrazione Comunale, è stato oggetto di un restauro conservativo ed è stata ripristinata la funzionalità del canale di adduzione. Ospita numerose attività culturali ed eventi. Dalla località del maglio si possono imboccare sentieri naturalistici come quello ciclopedonale Sentiero degli Ezzelini o il Sentiero del muson

Info: possibilità di visita guidata e laboratori didattici per le scuole.
Ufficio cultura 0423/524637 cultura@comune.asolo.tv.it

Apre la seconda domenica dei mesi di settembre, ottobre e novembre dalle ore 15:00 alle ore 19:00.

Dalla località del maglio si possono imboccare sentieri naturalistici come quello ciclopedonale Sentiero degli Ezzelini o il Sentiero del Muson.

Approfondimento storico:
L’officina del maglio, utilizzata da epoca medievale fino al 1979 per la lavorazione del metallo, sfrutta la forza motrice fornita da una derivazione idrica del torrente Muson che dalla sorgente fino al termine del territorio asolano era sfruttato per attività simili. Negli atti preparatori al catasto austriaco è riportato che “… serve all’andamento di 7 mulini, 1 maglio da ferro e 1 sega da legnami… dal Muson si estrae mediante delle dighe un rivolo denominato Rosta o Roggia che non apporta danni alla campagna adiacente e che serve all’andamento dei denominati edifici…”

La struttura che risale al XV secolo, anche sulla base della data del 1468 incisa su una pietra angolare dell’edificio, dovette essere utilizzata come sede di lavorazione del metallo almeno fin dal 1472, quando, nell’estimo asolano di quell’anno, viene descritto l’interno dell’officina in cui si trovavano due ruote ad acqua, due mole, un maglio grande e due paia di mantici, un insieme di elementi che sembrano indicare un’attività ben avviata e consolidata.

Successivamente nel XVII secolo il complesso mutò anche la destinazione funzionale divenendo un follo da panni e come tale venne rappresentato in una mappa del 1655 relativa alla zona del ponte di Pagnano.
L’antica officina fabbrile tornò ad essere operante almeno dall’inizio del XIX secolo quando viene censito, nei sommarioni del catasto napoleonico del 1811, il fabbro Valentino Colla quale proprietario della casa di abitazione e dell’annessa struttura. La dinastia dei Colla è rimasta saldamente alla guida dell’officina da allora fino quasi ai giorni nostri.

Il complesso, aperto a meridione, è formato da tre distinti corpi di fabbrica che si saldano ad angolo retto per formare una corte ad “U”: l’officina, un edificio retrostante di servizio collegato all’attività del fabbro e l’abitazione.
A ridosso del canale si trova l’officina, dotata di due ruote a pale e di un raro esempio di tromba idroeolica di concezione leonardesca per la ventilazione della forgia; all’interno vi sono la mola da aguzzare, il maglio, la forgia e, su un piano sopraelevato, il deposito del carbone.

L’interno dell’officina si presenta al visitatore abbastanza spoglio dei suoi strumenti lavorativi anche se ci sono degli oggetti risalenti almeno al XIX secolo. Entrando dalla porta principale e scendendo alcuni gradini, troviamo sulla sinistra un banco da lavoro con martelli e qualche chiave. Al centro della stanza è collocato una grossa incudine e appena sulla destra il maglio, costituito da un sistema di cunei e da imponenti blocchi di pietra che fungono da assi di collegamento della struttura stessa. Addossato alla parte opposta si trova il focolare ricco di numerose tenaglie e un interessante trapano a colonna ben conservato oltre ad una mola da affilare.

Maglio
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